Qual è la dieta migliore? Cinque regimi alimentari a confronto
Iperproteica, a zone, del minestrone, mediterranea e digiuno intermittente: caratteristiche, vantaggi e rischi spiegati dal nutrizionista Nicola Sorrentino.
C’è una dieta per ogni motivazione, e ogni stagione ha una o più diete che diventano popolari, tra passaparola e social. Ma scegliere la propria alimentazione per perdere peso e rimanere in forma è cosa seria: ne va della nostra salute. Il nutrizionista Nicola Sorrentino, direttore della Iulm Food Academy, ci aiuta passando in rassegna caratteristiche, lati positivi ed eventuali profili di rischio di cinque diversi regimi alimentari: dieta iperproteica, a zone, del minestrone, mediterranea e digiuno intermittente.
Dieta iperproteica
Molto amata perché fa dimagrire velocemente, si declina in più varianti. Tra questa la chetogenica, nata come protocollo terapeutico contro l’epilessia e caratterizzata dall’assunzione di pochissimi carboidrati, tantissimi grassi, molte proteine.
“Costringe l’organismo a usare i grassi come fonte di energia, cosa che normalmente avviene con gli zuccheri. L’obiettivo è far dimagrire velocemente ma è illusorio perché avviene a discapito della massa magra. Inoltre una chetosi protratta nel tempo può arrecare danno renale, epatico, al cuore”, mette in guardia il nutrizionista.
Dieta a zona
Nata per gli sportivi, prevede percentuali molto alte di proteine. L’obiettivo è la riduzione della stimolazione insulinica, restringendo la quota di carboidrati. L’introito calorico complessivo si compone di carboidrati (40%), proteine (30%), grassi (30%). “Non è un’alimentazione dannosa: invita al consumo di cereali integrali, proteine di facile digestione e, come grasso, olio extra vergine. Ma non è facile rispettare le percentuali indicate e soprattutto la quantità di proteine è maggiore rispetto alle linee guida della corretta alimentazione”, dice Sorrentino.
Dieta del minestrone
Ideata in ospedale a Saint Louis per pazienti obesi con patologie coronariche, la dieta del minestrone si basa su un regime alimentare sbilanciato e ipocalorico. “Si possono mangiare verdure, cotte o crude, in tutti i modi, e frutta. Consigliata solo per pochissimi giorni per depurarsi”, il consiglio del nutrizionista.
Digiuno
“Si digiuna per terapia, religione, politica. Anche solo per moda, ed è sbagliatissimo”, premette Sorrentino.
Il digiuno si può praticare un giorno alla settimana, consumando un massimo di 500 calorie (“preferibilmente verdure”); a giorni alterni, sempre arrivando massimo a 500 calorie. Tra i digiuni di moda, quello delle 12:12 (prevede 12 ore di digiuno, si mangia a colazione, si salta il pranzo, si cena); 16:8 (si cena, si salta la colazione, si pranza). “Si potrebbe pensare che nella fascia oraria in cui si può mangiare si mangia tutto quello che si desidera, ma non funziona così”. I vantaggi? “Procuriamo l’autofagia vale a dire la morte delle cellule malate e la rigenerazione di quelle sane”, spiega il nutrizionista.
In ogni caso serve sempre la guida di uno specialista (digiuno terapeutico).
Mediterranea
“È la dieta salutare per eccellenza, sana ed equilibrata. Apporta nelle giuste propiorzioni tutti i nutrienti (proteine 15-20%, carboidrati 50-60%, grassi 25-30%, vitamine, sali minerali, fibre ed acqua)”, dice il nutrizionista. Le proteine sono di facile digestione come quelle della carne bianca e del pesce, dei legumi e delle uova. Come carboidrati, cereali preferibilmente integrali: pasta, riso, pane. Come grassi soprattutto olio extravergine di oliva. Cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, frutta secca a guscio come spuntino. “La dieta mediterranea si presta come alimentazione di piatti unici come pasta e fagioli o lenticchie, con ragù di carne o pesce, spezzatino con patate, pizza. Ci viene copiata da tutte le parti del mondo perché previene e cura le malattie del benessere come obesità, disiplideimia, gotta, ipertensione” aggiunge il nutrizionista. Svantaggi? “Non ce ne sono”, conclude.
Articolo di Cinzia Lucchelli pubblicato su la Repubblica Salute il 5 marzo 2024.