Troppo sale sulla tavola degli Italiani
Il sale è un elemento indispensabile alla vita ed è presente nella composizione della maggior parte degli alimenti che mangiamo. Un’assunzione smodata può esser causa di diverse malattie. Esagerare con il sale o meglio con il sodio (un grammo di sale contiene circa 0,4 g di sodio), può contribuire all’aumento dei valori della pressione arteriosa e dei fattori di rischio cardiovascolare.
Gli italiani sono gran consumatori di sale: circa 10 g pro capite al dì. La dose giornaliera consigliata è invece di 5 g (2 g di sodio). In Italia il suo consumo, a livello europeo, è secondo soltanto all’Ungheria, ricordandoci che l’80% del sale che assumiamo deriva dal cibo che mangiamo. Per evitare di assumerne troppo è importante fare attenzione oltre che al sale che aggiungiamo nella preparazione dei pasti, anche a quello già contenuto naturalmente nei prodotti.
Il sodio è presente in molti alimenti ed è buona regola imparare a leggere le etichette nutrizionali, la cui quantità è riportata in milligrammi. Nell’alimentazione quotidiana le principali fonti di sale sono: il sale da tavola, usato sia per cucinare, sia aggiunto ai cibi al momento del pasto, e il sale “nascosto” quello che troviamo nei piatti pronti, nei prodotti conservati o surgelati. Fra i più diffusi additivi e conservanti alimentari abbiamo il glutammato monosodico, il bicarbonato di sodio, il lievito, la salamoia, il fosfato di sodio.
Altra fonte da non sottovalutare soprattutto tra i più giovani o per chi è abituato a mangiare fuori casa pasti veloci è il cibo da fast-food, come patatine, hamburger, wurstel, sottilette o anche i panini con affettati, formaggi in genere, tutti gli alimenti affumicati e in salamoia, sott’olio o sott’aceto. Una maggiore accortezza nel limitare queste fonti, più o meno nascoste, contribuisce a regolarizzare la pressione arteriosa e di conseguenza a migliorare il drenaggio dei liquidi a carico del sistema linfatico.
Il gonfiore generalizzato e l’aumento della ritenzione idrica, in particolare a carico delle gambe, sono spesso dovuti proprio ad un cattivo drenaggio, che così come per l’ipertensione, sono causati da un eccesso di sale introdotto con la dieta. Il nostro palato, può facilmente abituarsi al cibo meno salato. Per diminuirne il consumo, basta seguire delle semplici regole: prediligere un’alimentazione naturale con alimenti poco lavorati, diminuire l’utilizzo del sale da cucina sia in fase di preparazione che in cottura, preferire aromi, spezie ed erbe per insaporire. Evitare le fritture, gli alimenti affumicati, tutto ciò che è conservato e già pronto all’uso. Fare attenzione alle salse, alle bevande gasate e ai cibi “light”, spesso arricchiti con sale proprio per dare più gusto. Prediligere acque minerali povere di sodio.
Articolo di Nicola Sorrentino pubblicato su Milano Post il 3 giugno 2024.