L’ingrediente fondamentale dei prodotti dolciari è lo zucchero. Il suo uso ed abuso è collegato in vari modi all’insorgenza delle tipiche malattie del benessere (obesità, diabete, arteriosclerosi, ecc.).
Tutti gli zuccheri sono fonte di energia ma non tutti dolcificano allo stesso modo. Tra lo zucchero bianco e quello di canna, non c’è nessuna differenza. Entrambi hanno la stessa molecola, il saccarosio.
Mentre lo zucchero bianco contiene solo saccarosio, lo zucchero grezzo contiene melassa che gli conferisce il classico colore giallognolo. Ambedue forniscono le stesse calorie.
Il fruttosio invece, che si estrae dalla frutta, dolcifica una volta e mezzo in più rispetto allo zucchero comune ed è molto usato nei prodotti dolciari industriali.
La conseguenza inevitabile è che il consumo di questa sostanza è aumentato in maniera vertiginosa negli ultimi decenni. Il suo abuso sembra che sia dannoso al fegato.
Personalmente asserisco che non è tanto la sostanza in sé per sé a creare problemi alla nostra salute, ma la grande quantità che ne assumiamo. Ciò vale anche per i dolci.
E allora niente sensi di colpa se saltuariamente mangiamo un bignè o del cioccolato, un tiramisù o un gelato.
La bontà e la digeribilità dei dolci dipendono dai suoi componenti e dalle cotture. Non sono facilmente digeribili e sani, se ricchi di grassi come il burro, la panna o sostanze simili.
I grassi sono anche molto calorici ed apportano nove calorie per ogni grammo, gli zuccheri né apportano solo quattro.
Preferiamo dolci a base di yogurt, torte poco farcite, biscotti con pochi grassi, tutti più sani, digeribili e meno calorici.
Optiamo per quelli al cioccolato nero o con noci, mandorle e pistacchi.
La frutta secca a guscio consumata moderatamente svolge un’azione protettiva sulle malattie cardiovascolari e diabete.
Hanno anche un basso indice glicemico e con l’elevato apporto di grassi aumentano il senso di sazietà.
Per quanto riguarda il cioccolato preferiamo quello fondente, ricco di flavonoidi, contiene una buona percentuale di magnesio.
Alcuni ricercatori hanno paragonato le proprietà nutrizionali del cioccolato a quelle della frutta e della verdura attribuendogli, addirittura, un potere antiossidante.
In merito non esistono lavori scientifici che lo comprovino, anche se un gruppo di ricercatori dell’Università di Melbourne, dopo uno studio durato dieci anni su circa 2000 pazienti ipertesi, hanno dimostrato che il consumo moderato giornaliero di cioccolato fondente ha un effetto preventivo di tipo cardiovascolare nella sindrome metabolica, tenendo a bada pressione arteriosa e colesterolo.